vendita olio d’oliva

Innanzitutto, non è possibile commercializzare il proprio extra vergine d’oliva come privati. Occorre aprire una partita Iva, magari in regime fiscale e contabile semplificato, come quella per piccoli agricoltori sotto i 7000 euro di fatturato all’anno. Un passaggio inevitabile.
Per imbottigliare l’extra vergine presso il proprio podere, però, occorrono molti altri passaggi. Prima di tutto bisognerà disporre di un locale rispondente alle norme igienico sanitarie (pavimenti e pareti lavabili, buona area- zione del locale…) e quindi bisognerà, attraverso appositi moduli da presentare presso il proprio Comune, registrarsi ai sensi del regolamento comunitario 852/2004.
Si tratta di compilare, in duplice copia, una decina di pagine di moduli a cui vanno aggiunti disegni tecnici, da far realizzare dal proprio geometra, e la dichiarazione di conformità di impianti elettrico e idraulico. Naturalmente, nel caso il locale non sia a norma con le disposizioni igienico sanitarie, occorrerà procedere ai lavori di ristrutturazione, previo deposito di una dichiarazione di inizio attività al proprio Comune, la cosiddetta SCIA.
Una volta prodotto il proprio olio, e stoccato in appositi recipienti, possibilmente in acciaio inox, sarà bene farlo analizzare da un laboratorio accreditato e, specie se non si ha dimestichezza con l’assaggio, farlo anche degustare da un panel test. In entrambi i casi consiglio di rivolgersi alla propria Camera di Commercio che saprà indirizzarvi.
Naturalmente, nel caso in cui voleste certificare il vostro prodotto (biologico o Dop/Igp) dovrete, prima di etichettarlo come tale, iscrivervi presso il Consorzio o l’Associazione e seguire tutti i passi di tranciabilità e di analisi, dall’oliveto all’olio. Bisogna tenere un registro di carico e scarico, le cui registrazioni vanno effettuate on line sul portale Sian, previa registrazione.
Se vi siete scoraggiati leggendo a quali e quanti adempimenti andate incontro volendo imbottigliare e vendere il proprio olio, prima di demoralizzarvi troppo, esiste una strada che semplifica molto la burocrazia a vostro carico.
Fermo restando l’obbligatorietà di aprire una partita Iva, potreste pensare di far stoccare temporaneamente e poi imbottigliare il vostro olio presso il frantoio che vi molina le olive. Vi risparmierete così tutti gli obblighi relativi al locale a norma, e relativa registrazione, ma anche quelli, successivi, di tenuta del registro Sian. Spesso il frantoio, inoltre, ha convenzioni con laboratori e panel per effettuare le analisi dell’olio prima dell’imbottigliamento.